Controllo
La potenza è nulla senza controllo
“La potenza è nulla senza Controllo” recita da oltre 25 anni lo slogan pubblicitario di una storica e importante casa di produzione di pneumatici per autoveicoli. Il senso di questo messaggio pubblicitario è, evidentemente, quello di richiamare l’attenzione del cliente sul fatto che non è utile avere una autovettura molto potente se non si riesce a guidarla e a “domarla” nel modo giusto, montando gli pneumatici migliori.
Allo stesso modo, spesso si utilizza il paragone dell’autovettura per la narrazione economico-aziendalistica legata al tema “gestione azienda”.
Infatti, come l’auto, l’azienda ha bisogno di essere guidata; come le auto, le aziende hanno diverse forme (il business), dimensioni (il fatturato), potenza del motore (l’organizzazione interna) e varie tipologie di accessori (l’insieme delle caratteristiche e delle particolarità che ogni azienda possiede).
Ovviamente, come ogni autovettura, ogni azienda ha un fattore che la contraddistingue decisamente rispetto alle altre, ovvero il guidatore; il guidatore è l’imprenditore nella sua trasposizione “automobilistica ”.
Ebbene, uno degli strumenti fondamentali per guidare bene un’auto è il Cruscotto; nel cruscotto abbiamo le informazioni fondamentali che ci servono per guidare bene e in sicurezza. Senza conoscere la velocità, i giri del motore, la pressione dell’olio, la temperatura dell’acqua e la quantità di carburante disponibile (o la riserva di carica se è un’auto elettrica) non potremmo guidare serenamente la nostra auto, specialmente in un lungo viaggio, come è quello della vita di una azienda.
Quindi, anche in azienda è assolutamente necessario avere tutto sotto controllo.
Fondamentalmente, controllo significa controllo di gestione, ovvero l’insieme di tutte le attività, gli strumenti, i dati, le analisi e le decisioni che hanno come obiettivo finale quello di monitorare lo stato di salute dell’azienda, di valutarne i principali indicatori economici, patrimoniali e finanziari e, sulla base dei dati così raccolti, prendere le giuste decisioni per la corretta gestione dell’azienda.
Il rischio (direi la pena…) per l’imprenditore che non implementa le necessarie attività di controllo nella propria azienda è quello di essere progressivamente tagliato fuori dal mercato a causa dei prezzi alti o dei costi elevati o di inefficienze sul lato finanziario o da bassa professionalità delle risorse umane o da una serie di questi fattori e altri che se ne possono aggiungere.
Pertanto, la posta in gioco è molto alta: se controllo bene la mia azienda posso pensare di operare al meglio e attaccare il mercato nelle migliori condizioni possibili in funzione delle risorse di cui l’azienda dispone; se “non controllo” posso ugualmente gestire bene l’azienda (forse..) e ottenere buoni risultati (forse…) ma con una dose elevata di imprevedibilità di fattori latenti che potrebbero in ogni momento stravolgere il buon andamento della gestione aziendale e mettere a rischio l’azienda stessa ( molto probabile…).
Inoltre, dal 16 marzo 2019 è in vigore in Italia il decreto legislativo n.14 del 12 gennaio 2019 recante il Codice della Crisi di impresa e dell’insolvenza, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.38 del 14 febbraio 2019.
Gli obiettivi principali che il Codice persegue sono:
- facilitare una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese. L’obiettivo è evitare che il ritardo nel percepire i segnali di crisi di un’impresa possa poi portare ad uno stato di crisi irreversibile;
- tutelare la capacità imprenditoriale di chi va incontro a un fallimento di impresa.
In quest’ottica lo strumento principe è la Balanced Scorecard o Scheda di Controllo Bilanciata.
La caratteristica principale della Balanced Scorecard (BSC), che si può anche tradurre in senso ampio con il concetto di “Cruscotto di Controllo Aziendale” è di affrontare in maniera “olistica” la gestione aziendale e il relativo controllo di gestione.
Caratteristica della BSC, o del Cruscotto di Controllo ( torna l’automobile…) è quella di considerare nel controllo di gestione sia aspetti quantitativi che “qualitativi”.
Infatti, con questo approccio si analizza l’impresa nel suo profondo e nelle sue componenti anche umane e qualitative, non solo nei numeri.
Il Cruscotto di Controllo si basa su quattro aree o pilastri fondamentali:
- La prospettiva economico -finanziaria: è l’area nella quale si analizzano i numeri dell’azienda e se ne traggono indicazioni utili per fotografare lo status aziendale;
- La prospettiva dei clienti: mediante una serie di indicatori personalizzati si analizza il rapporto dell’azienda con i propri clienti, anche in visione prospettica;
- La prospettiva dei processi interni: qui il focus è centrato sui processi che l’azienda utilizza, sui numeri degli stessi e su altre caratteristiche, e su cosa si può fare per migliorare l’efficienza aziendale;
- La prospettiva dell’apprendimento: partendo dal presupposto che l’azienda è un corpo vivo in continua mutazione, si considera cosa fa l’azienda per innovare, formare dipendenti e imprenditore, su cosa punta per innovare e quali sono le sue capacità di accrescere la propria “formazione” culturale.
L’importanza aziendale del Cruscotto di Controllo ( o BSC) è che è uno strumento molto valido in utilizzi legati alla analisi della azienda e della sua strategia.
La differenza rispetto all’approccio orientato solo sui budget è che questo fornisce direttamente un supporto strategico di management, fornendo direttamente le singole risposte all’imprenditore; mentre il budget fornisce solo dati che vanno successivamente interpretati.
Pertanto, il controllo di gestione basato sulle metodologie del Cruscotto di Controllo rappresenta una esigenza irrinunciabile per l’imprenditore con le finalità di avere giornalmente un quadro reale ed approfondito della situazione aziendale, poter prendere decisioni in tempi rapidi e con una ampia visione dello scenario aziendale, essere in regola con gli obblighi dettati dal Codice della Crisi di Impresa ed evitare pesanti responsabilità in caso di fallimento.
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